"Satuno contro" ed il cinema italiano

Eccomi di ritorno, sono riuscito a ritagliarmi qualche minuto.
Scusatemi per l'assenza, ma come accennato in qualche post recente sto dedicando tutto il mio tempo libero alla scrittura di racconti, che magari pubblicherò a puntate anche qui, devo vedere quano lunghi diventano.
Affronto un tema per me nuovo, almeno sul Blog: il Cinema.
Quanche tempo fa ho visto "Saturno contro", di Ozpetek, con un'acclamata Ambra Angiolini, forse acclamata perché alla sua prima esperienza da attrice, una sorta di applauso di incoraggiamento.
Mi sorge dal profondo, dal cuore proprio, una domanda:
Perché per fare un film che vuole essere un po' impegnato, è necessario che tutti gli attori o almeno un buon 80% siano omosessuali?
Non voglio lanciare un messaggio di intolleranza, io non ho nessun tipo di pregiudizio in tal senso, però nella maggior parte dei film italiani impegnati recenti c'è una diffusione di omosessualità che supera quelle reali.
Forse Ozpetek vuole parlare di un mondo che conosce bene, a lui familiare, e dei risvolti che in esso vede.
E se non ci sono omosessuali ci sono personaggi quasi fiabeschi, al limite della realtà, come Serra Yilmaz, che tra l'aspetto e la parlata ben si collocherebbe in un film di Tim Burton, di qelli più visionari.
C'è un po' di presunzione, come se le vite degli omosessuali fossero più ricche, intense, interessanti. Il film è un po' lento, e sebbene questo dovesse farmelo apprezzare per essere io incline alla lentezza cinematografica, mi sembra una lentezza vuota e presuntuosa, appunto.
Poi ci sono sempre questi attori un po' uguali a sé stessi, come Accorsi che qui differisce dall'interpretazione nelle "Fate Ignoranti" solo per essere etero e non aver baciato un uomo, la Buy, come in tutti i suoi film moglie tradita e ignara, la Yilmaz, sempre eccessivamente intelligente ed acuta, come a volere controbilanciare la natura del suo aspetto un po' grottesco.
è solo un'opinione personale, non me ne vogliate.

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