Ascesa al Monte Pravello - 17 gennaio 2011

E' stata dura, e non perché io sia particolarmente fuori forma o perché si tratti dell'Everest. E' che nonostante i nostri bei siti web Varese Land of Tourism e tutto questo bell'impegno sembra che non ci sia nulla da fare: i nostri sentieri non sono minimamente segnati e indicati.
Così anche una scampagnata da un'oretta si trasforma in qualcosa di estremamente faticoso e persino pericoloso.
Parto per un bel sentiero segnato, e dopo poco mi girano già perché interseco almeno due volte la strada. Fa niente. Proseguo, mi smarrisco una prima volte nel bosco e incontro un immigrato nord africano in tenuta sportiva adatta alle vasche del centro più che a del trekking. Lui mi segue, perché io sono almeno italiano e devo conoscere meglio di lui le zone. Lo riporto fortunosamente ad un sentiero largo e rassicurante. Ci separiamo, io proseguo per Monte Pravello.
Seguo le indicazioni e qui cominciano i problemi. Ne trovo tre in sequenza piuttosto rapida, con le seguenti indicazioni:
- Monte Pravello, 20 min.
- Monte Pravello, 40 min.
- Monte Pravello, 50 min.
Ora le ipotesi sono tre:
1) Sto andando nella direzione sbagliata;
2) Sono in una zona che ha subito un incantesimo, e più cerco di avvicinarmi a Monte Pravello più questo si allontana;
3) I cartelli sono sbagliati.
La mia mente razionale e il mio ego smisurato mi fanno scartare le prime due. Quindi, sistemate i cartelli per cortesia!
Poi, dopo una mezz'ora di cammino arrivo in un paesaggio lunare dove volendo ci sono tantissime rocce su cui poter pennellare strisce bianche e rosse per indicare il sentiero. Ma non ce ne sono, e mi perdo su una salita per capre.
Vero che possono aver pensato che se uno è stato così bravo da arrivare fin qui probabilmente può farcela da solo a trovare la via per la vetta, però...
Dopo altri venti minuti a quattro zampe arrivo in vetta. Più o meno.
Paesaggio spettacolare.
Discesa per la strada asfaltata insieme al rumore dei miei passi e a pensieri positivi.

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