29-11-2007

Questa mattina ho donato il sangue. E' una cosa che faccio da ormai 15 anni, mi fa sentire bene e poi sono sempre sotto controllo. Non e' un grande impegno, ogni 3 mesi al massimo (che diventano a volte 6 per impegni vari, un'influenza, ecc) mi reco al centro trasfusionale dell'ospedale della mia città e mi faccio spillare 450 g di sangue intero. Ieri per la prima volta è successa una cosa strana. Sono andato all'ospedale in moto, altrimenti non sarei mai riuscito a trovare parcheggio e recarmi al lavoro in tempo utile con il traffico del centro dell'ora di punta. Mi sono ibernato, perchè la temperatura è scesa parecchio rispetto al giorno prima, per ciu sono arrivato più bianco del mio solito bianco cadaverico. Fortunatamente la barba che mi sono fatto crescere ha ingannato medici ed infermieri, che in passato più volte mi avevano interrogato "ma si sente bene?", e durante la donazione "ma e' sicuro di sentirsi bene, no perchè sa, è così pallido!". Questo mi aveva spinto in fase post-adolescenziale (la fase del brillantone potrei chiamarla) ad ammazzarmi di lampade, soprattutto in prossimità di una donazione sangue. Terminata la fase brillante ho optato per una barba coprente che fa anche la sua porca figura. Beh, mi sto come al solito dilungando. Dono il sangue, mangio il panino con prosciutto crudo gentilmente messo a disposizione dall'AVIS, mi vesto con giacca da moto e quant'altro e vado a ritirare degli esiti di un esame recente. Per inciso, sono anni che non faccio esami all'ospedale, non pensiate che sia un ipocondriaco o un cagionevole, per coincidenza ho fatto delle lastre di recente e gli esiti erano disponibili dal 21 novembre, per cui ieri li ho ritirati. Mettendo la giacca della moto sento dell'umido al braccio della donazione. Al momento do la colpa al nuovo disinfettante utilizzato, della tintura di iodio, e non ci badai. Monto in moto e percorro circa mezz'ora di strada immobile ed infreddolito. Arrivato sul posto di lavoro, come in una azienda fantozziana, vado in pausa caffè prima di iniziare a lavorare, in realtà più per mangiare ancora una brioche con un bel cappuccio caldo che per vero cazzeggio. Certo che dopo il panino con il crudo, direte voi! Terminata la lauta colazione vado in ufficio con ancora quella sensazione di umido sul braccio, e a quel punto mi insospetisco. Guardo il maglione e noto una macchia rossa sulla lana. Sollevo la manica e vedo che tutta la camicia è zuppa di sangue intorno alla vena del prelievo. La cosa mi colpisce non poco, tanto che quasi svengo. Cerco di pulirmi un po' e poi sistemo gli abiti in modo da non sentire più il contatto dell'umido sulla pelle. Una stima grossolana mi dice che oltre ai 450 g probabilmente ne ho versati altri 200.
Per fortuna ho la barba.

Commenti

Post più popolari