Torno a parlare di umiltà

Non è una critica direttamente all'autore o alla persona. Diciamo che, essendosi risparmiato una certa gavetta, forse molte cose non le ha sperimentate, il bel Paolo Giordano de "La solitudine dei numeri primi", grande successo editoriale 2008 e 2009.
Fatto è che, quando andai all'incontro con l'autore a Varese, in occasione della fiera Amor di libro, in cui gli avrebbero consegnato un ulteriore - indubbiamente meritato - premio, ha fatto un'uscita che sul momento non ho registrato. Anzi, l'ho registrata subito ma altrettanto subito gliel'ho perdonata. Quando il presentatore ha fatto la domanda retorica al vasto pubblico, chiedendo se tutti avessero letto il libro, allo sparuto coro di no (di cui faccio ahimé parte), l'autore si è permesso di dire candidamente: "E cosa ci fate qui, andate via!".
Era una battuta da nulla. Però poi ho iniziato io a fare alcuni incontri con l'autore, dove io sono assolutamente sconosciuto, e a parte amici e parenti, parlo ad un pubblico che sicuramente non ha letto il mio libro, e devo convincere le persone a farlo.
In settimana ho letto i 10 consigli per promuovere il proprio libro, su uno dei tanti siti, e la frase finale era proprio "Non siete delle rockstar, siate sempre umili".
Era solo un piccolo aneddoto, pur non avendo letto il libro penso che sia un bravo scrittore e che meriti il successo avuto (altra regola fondamentale è mai parlare male degli altri!).

Commenti

Sandra ha detto…
...e su che basi lo pensi (che sia un bravo scrittore), dal momento che non hai letto il suo libro?! solo perchè non "bisogna parlare male degli altri"? :)

Meglio avere tra il pubblico molte persone che non hanno letto il libro o persone che l'hanno letto e a cui non è piaciuto? mah... forse dipende se l'obiettivo principale è vendere o "piacere" ;)
danilo ha detto…
Lo penso perché il premio Strega, per quanto "bilanciato" debba essere tra le case editrici, non lo danno a tutti. Anche solo esservi candidati è una certezza.
Io sono per il "vendere"!
Non perché io sia venale, ma perché mi sto accorgendo, nel mio piccolo, che piacere a tutti è impossibile: ognuno ha i suoi gusti, ma non basta, ha gli stati d'animo che influenzano i gusti mentre si legge.
Impossibile!

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