Deja-vu olfattivo

La scienza ha recentemente dimostrato che l'olfatto è uno dei sensi che ha maggiore memoria. In particolare, è quello che più riesce a richiamare le emozioni associate ad una particolare situazione.

A me capita raramente, e non so se dire purtroppo o per fortuna, come per tutte le cose che ci piacciono molto e ci colpiscono intensamente, di essere in giro, magari correndo, e sentire un odore che mi apre la mente, mi penetra dentro come a volervi attivare un ricordo, che però è puramente sensazionale, al punto da non riuscire minimamente ad associarlo ad un'esperienza passata.

Un Deja-vu, appunto, perché come per quel caso non si riesce a capire di cosa si tratti.

Però è bellissimo, mi fa nascere dentro una gioia incontenibile. Probabilmente si tratta di emozioni pure vissute da bambino, e memorizzate insieme alla fragranza.

Per fortuna fino ad ora mi è successo solo con emozioni positive, e spero che non esista l'equivalente negativo, vista l'intensità.

A voi è mai successo?

Commenti

sandra ha detto…
condivido pienamente! a volte nella nostra mente sono sepolti ricordi (che magari non ricordavamo neanche di avere...) che appunto solo un odore o un gusto riescono improvvisamente a ridestare, toccando le nostre corde emotive più profonde... per associazione d'idee, come potrei non pensare alle "madeleine di Proust"? ...eccone un estratto da "Alla ricerca del tempo perduto": "[...] in una giornata d’inverno, rientrando a casa, mia madre, vedendomi infreddolito, mi propose di prendere, contrariamente alla mia abitudine, un po’ di tè. Rifiutai dapprima, e poi, non so perché, mutai d’avviso. Ella mandò a prendere uno di quei biscotti pienotti e corti chiamati Petites Madeleines, che paiono aver avuto come stampo la valva scanalata d’una conchiglia di San Giacomo. Ed ecco macchinalmente oppresso dalla giornata grigia e dalla previsione d’un triste domani, portai alle labbra un cucchiaino di tè, in cui avevo inzuppato un pezzetto di Madeleine. Ma, nel momento stesso che quel sorso misto a briciole di biscotto toccò il mio palato, trasalii, attento a quanto avveniva in me di straordinario. Un piacere delizioso m’aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. M’aveva subito resi indifferenti le vicissitudini della vita, le sue calamità, la sua brevità illusoria, nel modo stesso in cui agisce l’amore, colmandomi d’un’essenza preziosa [...]"
Zibaldy ha detto…
Nel mio lavoro l'olfatto è molto importante e quindi sono particolarmente ricettivo .anche a grandi distanze riesco a distinguere piccole variazioni.ci sono alcuni odori che mi portano a ricordare cose di di 49 anni prima come la classe dell'asilo o il vestito di carnevale o 8l negozio del paese che vendeva alimentari e detersivi e altri ricordi pazzeschi.

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