Anche i preti mordono

Riporto la seguente notizia.

(ANSA)- BERLINO, 24 SET- Un prete cattolico e' stato condannato a 6 mesi a Francoforte per avere morso il pene dell'uomo con cui aveva un rapporto sessuale. Il religioso, un 46enne nel frattempo sospeso dall'attivita' pastorale, aveva dichiarato di essere stato costretto con la forza all'atto sessuale dall'uomo conosciuto in un locale frequentato da omosessuali, ma il giudice del tribunale di Francoforte non gli ha creduto.

Fa differenza che il prete fosse cattolico?
Ma cosa ci faceva in un locale per omosessuali?
Provava a riportare le pecorelle sulla retta via? Un omosessuale è di per sé peccatore per la chiesa cattolica?

Commenti

sandra ha detto…
...a proposito di preti e di morsi (come dice il proverbio: "can che abbaia non morde" - ma, a quanto pare, i preti si...!!!) leggete questo curioso articolo riportato oggi nel quotidiano "Il Gazzettino", riguardante il parroco di Spinea, paese in provincia di Venezia.
Lo riporto testualmente qui di seguito: "Trattare i cani come animali e non come persone. Letto così, il messaggio sarebbe più che condivisibile. Opinabile, forse, come tutte le cose, ma condivisibile. Il fatto è che don Marco Scattolon, parroco di Spinea, ha scelto dei toni piuttosto diretti e pesanti per diffonderlo: in un editoriale del bollettino parrocchiale, infatti, il sacerdote ci è andato giù pesante facendo infuriare gli animalisti, pronti a rispondere con manifestazioni di protesta in grande stile.
L'esordio del monito di don Marco, in effetti, non è dei più...docili: «Caro cane, nella bibbia ho cercato appigli per parlare bene di te ma su 36 citazioni trovate, 32 erano di disprezzo». A metà i toni si fanno incandescenti: «Aumentano i negozi che abbinano veterinario al parrucchiere per cani. E così giovinastri senza studi e specializzazioni hanno trovato l'America con i cani». Frase che ha mandato in bestia (in questo caso calza a pennello) anche qualche commerciante. Tutto per dire che al giorno d'oggi c'è chi spende più per il proprio cane che per la carità cristiana. «C'è gente che appena sposata compra un cane e non compra un figlio, c'è gente che si scandalizza se il consorzio dei nostri comuni non provvede a un bel canile accessoriato. Si troveranno prima i soldi per un canile che per una casa per i fratelli del terzo mondo? Se sì, giuro che suonerò le campane a morto, perché sarà morta la fraternità cristiana».
Con una stilettata alla sfilata per cani promossa dall'associazione Egriss in collaborazione col Comune: «Saranno anche belle, ma sono sempre animali, e io i sacramenti a loro non li posso dare». Apriti cielo: il volantino del parroco ha fatto il giro di tutte le associazioni animaliste della zona (e non solo). Via mail, numerose lettere di replica alle affermazioni del parroco sono arrivate ad Antonella Chiavalin, presidente dell'associazione Egriss. Non solo, pare che gli animalisti, attraverso il tam tam su internet, si stiano organizzando per una protesta alquanto singolare: partecipare in massa in compagnia del loro cane ad una messa della domenica celebrata da Don Marco."

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