Corsa, funghi ed i piaceri primordiali

So che questo post farà pensare a chi legge che io sia un pazzo visionario, o peggio che io vada a correre alla ricerca degli oggetti più disparati, ma vi posso garantire che è tutto vero.
Ieri sono andato a correre in un bosco praticamente verticale. La corsa era una lunga salita, seguita da una lunga discesa. Perché di solito arrivo da dove sono partito. Come tutti. I primi chilometri sono in un bosco comune di castagni, robinie e querce, dove il sottobosco è ricco di vegetazione bassa, arbusti e foglie larghe che tappezzano i sentieri. Salendo si trova un bosco di faggi dal sottoboscco incredibilmente pulito: solo terra rossiccia e pietre aguzze, di varie dimensioni. Pensai che fosse un bosco sterile, dove la vita non potesse attecchire, a parte i faggi.
Invece, scendendo, e facendo particolare attenzione a dove mettessi i piedi, per via delle numerose frane presenti sul percorso, trovai un porcino. Praticamente sul sentiero, che sbucava tra quei sassi e quella terra mista a roccia polverizzata. Bello, da fotografia per una mostra. Alto circa dieci centimetri, con un bel gambo cicciotto, come la sua natura gli impone.
Raccogliendolo e pulendolo vidi il fratellino, poco sopra, più nascosto.
Ero emozionato, perché io adoro andare a funghi, anche se negli ultimi anni non l'ho potuto fare. Fui tentato di perlustrare la zona, ma in maglietta bagnata (non che fosse un concorso sexy, ma in salita si suda parecchio) e calzoncini mi stavo rapidamente raffreddando.
Scesi, e raggiunto il sottobosco di felci preparai un involto per contenerli, in modo da far cadere le spore e di celarli.
I ufficio fui celebrato come un eroe: uno che esce a correre e torna con i porcini. Aveva dell'incredibile. La dice lunga sulla velocità con cui corro!
La sera, naturalmente, li cucinai: ne feci un bel sugo saporito per la pasta, perché il cibarsi di quello che si è stati capaci di procacciare è un piacere primordiale estremamente intenso.
Mio figlio ha mangiato la pasta ed ha lasciato i funghi. Queste nuove generazioni!

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