Pupo e lo devo solo a te

Visti gli ultimi due post, mi sono sentito in dovere di inserire una fesseria.Così, per spezzare un po', come per prendere una pausa caffè prima di tornare sulle riflessioni più interessanti. Io possedevo, e credo di averlo ancora a casa dei miei genitori, il 45 giri del disco raffigurato qui accanto. Erano i primi anni ottanta, ed io ero un bimbetto che era costretto ad ascoltare tutto quanto gli veniva propinato.

Ma perché mi devo ricordare di "Lo devo solo a te" di Pupo, per tutta la vita? Ricordarne l'aria, la melodie e perfino molte delle parole! Poi mi dimentico di pagare il bollo dell'auto, per il terzo anno di fila, e mi arrivano lettere minatorie che fatico a comprendere.

Ma la chicca è la copertina: Pupo, precursore della lap dance, con un palo della luce o di un cartello stradale, non si capisce bene, vestito con un cardigan aperto che nemmeno mio nonno avrebbe mai indossato.

Tutto marrone tono su tono.

A Pupo, nun te se può guardà!

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