La stanza semivuota - insegnamanti dalla pandemia

Seconda puntata. Un'altra cosa che molti di noi stanno facendo, in questo tempo sospeso, è fare progetti per il dopo. Progetti di cambiamento. Nuove idee: creative, innovative e coraggiose.  Scoperto ciò che mi piace, penso a come potrei metterlo in pratica nel mondo di domani, quando riprenderemo a poterci muovere ed incontrare.
Il più grande timore di fronte a questi bellissimi progetti è che, non appena infilati nuovamente nel tritacarne delle vecchie abitudini, non avremo più il tempo e la forza di mettere in pratica alcunché. La vecchia vita tornerà a riassorbirci completamente. Sarà necessaria una grande forza di volontà per poterli portare avanti.
Cosa possiamo fare per portare nel concreto i nostri progetti? Per prima cosa, suggerisco di fare un reality check: è un progetto vero o una fantasticheria buona solo ad impegnarci la mente in questo tempo sovrabbondande che all'improvviso abbiamo? Siamo molto bravi a dedicare la nostra attenzione alle prime cose che in quel momento non abbiamo, e potrebbe essere che molte idee che ci sono venute in mente siano in realtà proiezioni delle nostre attuali mancanze.
Superato il reality check, possiamo ad esempio:

• Dare forma concreta, la più concreta possibile, alle idee. Anziché idee di progetto, provate a mettere per iscritto le nuove idee, con dovizia di particolari. Affrontateli da più punti di vista, condivideteli con chi ne sarà parte per metterli in discussione, accertatevi che sia una cosa fattibile e non un sogno utopico. 
• Cercare di organizzare la vita futura (quando si potrà uscire ed incontrarsi) in modo da avere un po' di tempo/energie di riserva per portare avanti il progetto. Sono certo che con la grande pulizia di abitudini e magari di persone fatta durante l'isolamento (si veda post precedente) si possano ritagliare dei nuovi spazi, o delle nuove abitudini che contemplano anche questo.

Buon lavoro
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