Incongruenze italia-europa

Affronto un tema piuttosto leggero, per distogliere le menti dalle terribili immagini del terremoto in Abruzzo, su cui c'è già sovrabbondanza di immagini, notizie e anche polemiche.
In questi giorni, sfogliando i quotidiani, ho notato per l'ennesima volta come nella maggior parte delle notizie si faccia un bilancio tra come vadano le cose in Italia (male) e nel resto d'Europa (bene, o almeno meglio). Ma per qualsiasi tipo di argomento, e generando un ragionevole dubbio.

Ad esempio: ieri c'era un interessante articolo sull'agricoltura, sulle sue potenzialità per uscire dalla crisi se venisse sfruttata adeguatamente, se si spingessero le nuove generazioni a crederci, anziché inseguire sogni di moderni manager il cui smalto è sempre più ammaccato. Perché nel resto d'Europa (in primis Francia e Germania) le cose vanno diversamente, la percentuale dei giovani tra i contadini è molto più elevata, ecc. ecc. Trovate l'articolo (molto interessante) al seguente link. Oggi trovo un articolo che parla di tutt'altro: di videogame, che sostiene che negli ultimi tre anni la vendita di videogiochi e console è triplicata. Un dato in contro tendenza con la dilagante crisi. Ma, anche qui, siamo ben lontani dai valori raggiunti dalle altre potenze europee come Gran Bretagna, Francia, Germania e Spagna. Francia e Germania, come per l'agricoltura. Poi siamo anche ultimi nella corsa all'energia pulita, in termini di percentuale di aziende che si occupano del settore, sempre dietro alle stesse cugine europee.

Ora, o dobbiamo immaginarci i francesi e tedeschi come giovani ragazzotti con la vocazione per la terra, con spieccato spirito imprenditoriale canalizzato al rinnovabile, che spendono il loro tempo libero davanti ai videogiochi, oppure c'è qualcosa di strano. O abbiamo, casualmente, pescato i pochi ambiti particolarmente cari agli europei oppure le loro giornate sono più lunghe di 24 ore.
Oppure, semplicemente, gli italiani cazzeggiano di più!

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