Terre rare

Tutto, anche l'oggetto più moderno o più brillante, parte dalla terra. In questo caso dal fango della Provincia cinese di Jiangxi. La Cina, con la produzione del 95%, è praticamente monopolista per quelle che sono denominate come "terre rare", un gruppo di 17 minerali foondamentali per l'industria tecnologia. Considerate che senza di esse gli schermi touch screen degli smartphone non esisterebbero neppure. Anche il silicio, materiale semiconduttore presente in abbondanza sulla terra (la crosta terrestre è quasi interamente composta da silicati e silice) molto usato nell'industria eletttronica, deve essere "incrociato" con alcuni di questi minerali, per ottenere le proprietà necessarie per seguire le innovazioni.
Il problema è: secondo voi le "terre rare" sono presenti in abbondanza sulla terra?
Direi nomem omen.
C'è di più: la Cina, forte di questa posizione dominante, ha deciso di restringerne le esportazioni, per tenersele per la produzione interna, facendo salire i prezzi dei prodotti.
Gli scenziati cercano alternative, ma per ora stiamo consumando con una velocità supersonica le riserve di materiali quali disprosio, ittrio o neodimio (alcuni tra le "terre rare"), minerali che probabilmente pensavano di aver esaurito l'interesse dell'uomo con la catalogazione scentifica.

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