Finalmente cinema!


Per molti di voi potrebbe essere una sciocchezza, ma vi assicuro che per me, amante del cinema, il riuscire ad andarci dopo più di 5 anni e non vedere un film per bambini è un grandissimo risultato. E un fim d'autore, sebbene Almodovar abbia ormai raggiunto un grande successo di pubblico. Per farla breve abbiamo visto "Gli abbracci spezzati", ultimo lavoro di Almodovar, appunto. Bella trama, ben recitato, ben girato. Qualche perla registica: le mani del cieco che cercano sullo schermo l'immagine sgranata di lei; le riprese aeree di Lanzarote, che sembra un telo nero con qualche cespuglio qua e là, e ci vuole un bel pezzo per scoprire che è una strada quella curva che lo attraversa. Poi la scena d'amore tra i protagonisti, con la camera che gira intorno; e la ripresa dei pezzi strappati delle foto, mentre l'inquadratura si alza. Da ultimo, segnalo due cose piccole ma notevoli: i riflessi nella pupilla all'inizio e la lacrima sul pomodoro.

C'è dell'altro, ma non voglio raccontarvi tutto!

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