Happy New Year

Ciao a tutti,
e buon anno!
Mi spiace essere qui solo ora, ma non ho avuto occasione di scrivere per un pezzo.
Feste in famiglia, come vuole la tradizione.
Natale a casa, con mio figlio Tommy che è letteralmente impazzito davanti al mare di regali da aprire. In più c'erano anche quelli per suo fratello Nicolò di due mesi, che non era certo in grado di aprire. Per cui lavoro doppio!
È incredibile quanto sia bello il natale per i bimbi, bisogna averne in giro per casa per rendersi conto di quanto sia bella come festa, di quanto sia importante e piacevole addobbare l'albero, appendere il Babbo Natale fuori di casa, lasciargli qualcosa da mangiare e da bere per la notte in cui visiterà le case e porterà i doni. La faccia di un bambino che arriva in sala alla mattina di Natale è impagabile. Abbiamo dovuto spronarlo non poco per aprirli tutti, per evitare che si perdesse via a giocare con il primo scartato, ignorando tutti glii altri. Siamo noi che lo abbiamo spinto al consumo estremo, del tipo aprili tutti e non giocare con nulla, ma altrimenti saremmo stati in ballo tutta la giornata, e dovendo fare il pranzo a casa nostra avevamo ancora una valaga di cose da fare.
Per il capodanno che dire, siamo rimasti a casa noi quattro, non si può fare molto con un bimbo di due mesi!
Però alle 22 di sera del 31 io e Tommy siamo usciti a sparare i nostri botti caserecci, di quelli made in china che trovi al super mercato e che non dovresti mai acquistare, considerando i pessimi standard di controllo qualità che hanno i produttori asiatici, e la pericolosità intrinseca dei botti.
Ma che ci dobbiamo fare, era una cosa tanto divertente per lui.
Allora, dotazione per la serata botti: proiettili per la pistola giocattolo di mio figlio (quei caricatorini con una dose millesimale di polvere da sparo che praticamente non fa più rumore che lo scatto a vuoto del cane, però fa un po' di fumo con puzza di zolfo), due fontane medium/king size, due botti lunghi e stretti da tenere in mano e un sacco di bottarelli con i bastoncino, sempre da tenere in mano ma più piccoli, che un po' scoppiettavano e un po' facevano colori.
Con questi ultimi ci siamo divertiti un mondo, a rincorrerci per il giradino rioperto di brina duellando come con due spade laser, e urlandoci minacce del tipo "ti faccio vedere io adesso", "dove credi di scappare", "in guardia". Innoque per l'anno 2007/2008, vero? Poco incisive?
C'è tempo per imparare le imprecazioni, anzi, divagando leggermente, durante il pranzo di Natale Tommaso se ne è uscito con un "ma che ca**o stai dicendo" con un'inflessione da navigato spacciatore della periferia milanese.
Non gli servono ulteriori incitazioni in tal senso.
Dunque, ci rincorrevamo nel prato e vedevo la faccia di mio figlio illuminata dalla luce cangiante del petardo, che sembrava avere forza per illuminare soltanto il volto, mentre il resto del corpo scompariva nel buoio, facendolo assomigliare ad un fantasmino monello che vagava nella notte con il suo lumino variopinto.
Era uno spettacolo, come solo lui sa essere quando è felice, di una felicità smisurata, con la bocca spalancata in un sorriso di gioia con i suoi dentini da latte aguzzi che fanno capolino, emettendo risate indecifrabili che rasentano a volte l'ultrasuono, è stata un'emozione magica.
È stato proprio un bel capodanno.
Unico neo: i suoi guanti nuovi, regalo di natale dello zio, acquistati da benetton e abbinati al cappello, irrimediabilmente gremati con una fiammata partita da uno dei botti più grandicelli.
Meglio il guanto della mano, no?

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