Last but not least sui Manager

Torno velocemente sull'argomento Manager: sono sicuramente necessari, ma lo sono davvero tutti? E soprattutto: sono efficienti? Come fare ad accorgersene?
Perché nelle aziende si sono cercati negli anni strumenti di valutazione della produttività del personale, di quanto effettivamente un operaio produce, strumenti di misurazione della performance degli impiegati, quando in realtà le fasce basse delle aziende hanno due ottimi motivi per non perdersi troppo via nel cazzeggio:

1. Sono controllati da tanti e tali livelli superiori che se cazzeggiassero difficilmente qualcuno non se ne accorgerebbe. Tra l'altro i livelli sopra spesso hanno il tempo libero per dedicarsi a quest'attività pressoché a tempo pieno.
2. Fanno un tipo di lavoro che mal si presta al puro cazzeggio: hanno effettivamente delle cosa de fare, e che spesso devono essere fatte nel breve periodo, se non nella giornata. Sia impiegati che operai hanno dei lavori routinari da eseguire che li occupano per buona parte del tempo. In alcuni casi forse rimane un margine di libertà, ma la routine del lavoro è tale che difficilmente si è nella condizione psicologica per essere creativi e propositivi.

Io non sono un difensore della classe operaia, però i punti sopra esposti sono delle realtà oggettive, e se il controllo fallisce c'è qualcosa di marcio nelle procedure o in chi le esegue, per cui a livelli più alti.

Se il Manager cazzeggia, lo si scopre a posteriori, e forse nemmeno, se è abbastanza bravo da far andare tutto decentemente, perchè gli organi che vigilano su di lui non sono così stretti.

I latini dicevano:

Quis costodiet ipsos custodes?

Chi controlla i controllori?

Nessuno, del loro operato ce ne accorgiamo a seguito di una bancarotta, magari fraudolenta. E spesso nemmeno in quei casi il dito viene puntato sulla cattiva gestione della classe dirigente, ma sulle condizioni del mercato, sulla tanto imputata contingenza degli ultimi anni, sui costi di manodopera sempre troppo elevati, sull'approvvigionamento di materie prime (?!), che ai nostri giorni fa un po' sorridere, se si pensa che il grosso delle aziende operano nel terziario.