Recensione semiseria "Come Dio comanda" di N. Ammaniti


Casualmente è il premio Strega 2007, così come ho parlato del premio strega 2006 (Caos calmo).
È solo un caso però., potrei parlare di altri libri.
Come sempre Ammaniti riesce a crere dei personaggi talmente stravaganti e minuziosamente descritti nelle loro nevrosi e complessità da apparire perfettamente reali. Sono i personaggi che adoro, quelli un po' emarginati, che vivono al limite della società, o perfettamente inseriti per un verso ma con un'esistenza parallela.
Anche questa vicende si svolge in un paese inesistente e non meglio definito (come quasi tutti quelli di Ammaniti), nelle vicinanze di un fiume inventato. Potrebbe essere ovunque, ma è perfettamente realistico, un paese di periferia con capannoni di zone industriali ed un grande centro commerciale che rappresenta il cuore della vita mondana del sabato pomeriggio per gli adolescenti della zona. A sensazione si potrebbe collocare nel nort-est Italia, non ricordo se vi sono riferimenti a capoluoghi oppure è solo un'impressione.
Comunque la vicenda ruota intorno all'amore viscerale e incondizionato che unisce padre e figlio Rino e Cristiano Zena, abbandonati dalla compagna - e madre - alla nascita di Cristiano. Loro cercano di barcamenarsi meglio che possono, Rino con lavori saltuari da muratore, alcolizzato e violento, che ha un modo suo di interagire con il figlio e di educarlo; Cristiano è un adolescente come tanti, e adora suo padre anche se sa perfettamente chi sia e come deve trattarlo, soprattutto quando beve. Poi ci sono Danilo Aprea e Quattro formaggi, a completare il clan, entrambi in qualche modo disadattati e sfortunati, passano un'esistenza simile a Rino e come lui adorano Cristiano e se ne prendono cura. Decidono di scassinare un bancomat usando la forza: sfondando con un trattore la muratura che lo contiene e portandoselo via tutto intero per poterlo poi aprire in tutta tranquillità. La sera pianificata per la rapina succedono però una serie di imprevisti, che fanno prendere alla vicenda un corso assolutamente imprevedibile ed incontrollabile. Gli eventi si susseguono rapidamente, in una sola notte di temporale, dove le vite rimangono sospese, in attesa di alcune azioni chiave che vengano a liberarle.
Cristiano è protagonista assoluto in quella notte, insieme a Quattro Formaggi, Danilo, Rino, Fabiana (una delle belle adolescenti del paese), l'assistente sociale ed il suo amore impossibile. In questo caso è difficile selezionare dei momenti fondamentali, perchè l'ironia di fondo rende spassosi tantissimi passaggi.
Da citare sicuramente sono l'inizio, Cristiano in pigiama che deve affrontare la prova impostagli dal padre, di uscire in mezzo alla neve con la pistola in pungno per mitigare il suo mal di testa da sbronza. Succhia il lettore nell'atmosfera e nella quotidianità dei protagonisti, facendogli capire subito come vivono i personaggi e come stanno le cose. Il risveglio dopo questa notte, che segnala quale grande amore unisca padre e figlio.
Il dialogo presso l'impresa edile del trio Rino, Danilo e Quattro Fromaggi con il capo, per il reclutamento di manodopera, e come si conclude.
Un momento di pura poesia è la gara tra Cristiano e Rino per salire sulla collinetta, ambientata in un sito di raro squallore pariferico, scena spassosa per le irregolarità di Rino per la scena della biella di pasta che Rino non esita a far esplodere con la pistola, solo per fare uno scherzo al corpulento e affamato Danilo.
E ancora, quando Rino insegna a Cristiano come si fa a botte, a come Cristiano metta inpratica la cosa con lui e con il nemico Tekken.
E come non citare l'incontro amoroso di Rino con la cliente danarosa per il montaggio della cameretta, con esito imprevisto quanto comico.
E soprattutto, come spesso nei libri di Ammaniti, i dialoghi, assolutamente realistici, con tutte le idiozie e inutilità ed espressioni che siamo soliti usare nella vita di tutti i giorni.
Un libro indubbiamente da leggere.

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