Gli effetti dei pensieri negativi - la corsa

Il lunedì, da qualche mese a questa parte, non lavoro. Sono convinto che molti dei miei amici, sotto l'influenza di una bonaria invidia, pensino a me la domenica sera, causandomi una costante sfortuna tutti i lunedì mattina che non mi so spiegare altrimenti!
L'ultima è stata durante una corsa. Premetto che sono un po' fuori allenamento, per mancanza di tempo, ma questo non dovrebbe bastare per causare tutto quello che mi è capitato.
Andiamo con ordine: parto da casa, ore 11:30 circa, giornata calda. Mi dirigo nel bosco, perché adoro i sentieri, poi è più fresco.
Dopo dieci minuti di corsa, un albero caduto mi sbarra la strada. No problem, penso, e distrattamente spicco un salto ottimistico. Solo che inciampo e cado con il ginocchio destro su una pietraia di sassi aguzzi. In preda al dolore, mi tengo la parte lesa e mi rotolo a destra, infilandomi in una grossa e profonda pozzanghera di melma marrone-verdastra.
Mi alzo, moderno golem rabbioso, pensando che peggio di così non potrebbe andara.
Ma mi sbaglio di nuovo.
Una miriade di piccoli animaletti mi hanno guardato per anni passare, pensando sconsolatamente che non avrebbero potuto cibarsi di me e del mio sangue, finché avrei corso così. E, vedendomi fermo in quelle condizioni, mi attaccano in sciami compatti. Come detesto le zanzare!
Così riparto, in una zoppa e grottesca corsetta, nel tentativo di seminarne alcune, mentre grondo fango come fosse sterco.

L'unica, magra e neppure certa consolazione, è che nessuno mi abbia visto rincasare in quello stato, dopo pochi minuti!

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