La frattura del pene

Leggendo un articolo (fonte Adnkronos Salute) che per completezza trovate al seguente link,
sono rimasto allibito.
si parla di frattura del pene, un caso effettivamente possibile, dove per frattura non si intende quella di un osso, di cui il pene umano è sprovvisto, bensì della lacerazione del suo involucro rigido, la tubica albuginea, dove si gonfiano i corpi cavernosi.
A quanto pare è un caso che colpisce 100 italiani all'anno, soprattutto nel periodo delle vacanze.
L'esperto interpellato, responsabile di un reparto dell'Unità operativa di andrologia di un noto ospedale, ha dichiarato che il pene dell'uomo, soprattutto quando è in erezione, è molto fragile, estremamente sensibile ai traumi. Come un palloncino gonfio, quando lo si voglia schiacciare.
Bum!
Un'esplosione di piacere.
Lo slogan leghista di cui Bossi era l'emblema diventa oltremodo grottesco. Avercelo duro significa averlo fragile.
Ma l'altra chicca contenuta nell'articolo riguarda un altro disturbo di cui molti italiani soffrirebbero (7% secondo le stime): la curvatura del pene, che in alcuni casi può arrivare a 90 gradi.
NOVANTA GRADI?
Chissà che numeri si possono fare, visto che apparentemente nessuno si opera per risolvere il problema.

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