Cantare è allegria?

Una cosa piccola.
Ieri, mentre salivo in ascensore al posto di lavoro, per avviarmi verso casa, canticchiavo un brano. Era uno standard jazz, "All the things you are", di Jerome Kern, con parole di Oscar Hammerstein II, un brano del 1939, famosissimo e ancora molto suonato.
Una collega, sentendomi canticchiare, ha commentato così (non si sa mai di che parlare in ascensore): "Come siamo contenti!"
Io, che cantavo soprapensiero, le ho risposto: "Mah, a dire il vero è uno dei brani più malinconici che conosca. Sarà vero che sono contento?"
Basta cantare per dire di essere contenti, o dipende? E' una questione di forma o anche di contenuto?
Una domanda difficile. Perché a volte le canzoni tristi e maliconiche ci fanno stare bene sul serio, quando siamo sereni. Altre volte, le scegliamo proprio per la loro mestizia, perché in accordo con il nostro umore. E ci fanno compagnia.
Per la musica allegra, invece, non vale lo stesso discorso: abbiamo voglia di cantarla ed ascoltarla solo quando siamo allegri. E' meno versatile.
Voi avete qualche brano triste a cui siete particolarmente affezionati?

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