Corsa nel bosco invernale

Ieri ho corso nel medesimo bosco di un post precedente, che culmina in uno spledido faggeto sulla prossimmità della collina.
Mi sono addentrato in un nuovo sentiero, che era esposto a nord e presentava tutti gli svantaggi di questa caratteristica: tratti ghiacciati, o ancora peggio quando si forma una sottile crosta di terra e ghiaccio con il vuoto subito sotto, che correndo si rischia di frantumare cadendo rovinosamente.
È stata una bellissima corsa, e scendendo dalla montagna per un sentiero particolarmente impervio ho avuto modo di constatare come sia fondamentale la concentrazione in certi tratti.
Al punto che ho incrociato una signora ma non mi sono accorto di lei se non quando mi trovavo a pochi metri.
Lei si era fermata per farmi passare, e mi sa che era ferma da un pezzo.
Io l'ho salutata e ringraziata per la gentilezza, e mentre lo facevo mi è partito un piede ed ho rischiato un volo mostruoso.
La concentrazione e lo stato di forma erano per fortuna sufficienti per farmi rimanere in piedi, così da evitare il deleggio dell'anziana signora, che però mi ha lanciato un commento che non ho colto, a cui ho risposto con una risatina ebete di circostanza, che va sempre bene.
Poi ho vuto modo di correre su un bel sentiero pianeggiante, lasciando andare le gambe in lunghe falcate, ed è stato estremmente liberatorio.
Non si vive di sola cultura

Commenti

Post più popolari