Lucio Dalla a "I Nuovi Mostri"

Ho sempre ammirato Lucio Dalla, è sempre stato uno dei cantautori italiani in grado di rinnovarsi e di non lasciare inesplorate nuove frontiere linguistico/musicali. Ha sempre osato, magari sbagliando a volte, o comunque non raggiungendo sempre risultati eccellenti da ascoltare.
Ma la sperimentazione si sa, si paga.
Ad esempio la sua canzone "è l'amore" su "cambio" è fatta di suoni al posto delle parole, e di questo ritornello che dice semplicemente il titolo della canzone, oltre ad un parlato finale che è spassoso. Contiene un brano di conversazione telefonica, dove ci sono due voci che si sovrappongono e dicono pressapoco "ah, alle nove, ti telefono io o mi telefoni tu a casa, così ci mettiamo d'accordo per vederci domenica". Peccato che l'altra voce, la stessa di Lucio ma sovrapposta, dica nella parte finale "...ci mettiamo d'accordo per vederci giovedì".
È fatto così, uno spasso!
E mi ha fatto piuttosto impressione e anche dispiacere vederlo al primo posto della rubrica "I nuovi mostri" di Striscia la Notizia, che naturalmente non è un traguardo ambito, dato che di solito in questa categoria rientrano gli sproloqui televisivi di Sgarbi, della Mussolini, le litigate ad
"Amici" e "Uomini e Donne" della De Filippi, le papere e dislessie di Luca Giurato, e cose così.
Invece c'era Lucio, con parrucchino rosso quasi mogano, ma un po' più chiaro e barba dura dello stesso colore. È entrato in questo programma condotto da una ragazzina dicendo "ma mi devo sedere lì? sembra un cesso!". E lei già che rideva come un'oca per nascondere l'imbarazzo.
Poi al termine di una proiezione di un vecchio filmato in cui vi era presumibilmente un giovane Lucio Dalla, se ne è uscito con "Ma c'è in sala il regista di questa trasmissione? No, perché volevo chiedergli chi è il suo pusher, perché quello lì del filmato non sono mica io!".
La conduttrice imbarazzatissima "come non sei tu?, Ma che personaggio! non farmi venire questi dubbi! Poi comunque ti somiglia".
Lucio ha allora replicato, dando il meglio di sé "anch'io in strada venendo qui ho visto un travestito che ti somigliava, ma non eri mica tu!".
Qui è esploso un applauso, che Lucio si è preso facendo finta di guidare un'auto da seduto, mimando il Tazio Nuvolari citato in una sua canzone, come se fosse in un filmato accelerato.
E poi sedava e aizzava la folla come Abatantuono in "Eccezziunale Veramente", nell'episodio del milanista.
Insomma sono sconcertato: o Lucio è impazzito davvero, o voleva dare una lezione a questa ragazzina conduttrice, o era infastidito dall'essere stato invitato ad una trasmissione infima (questo è probabile), o ancora non era davvero lui in quel filmato e se la è un po' presa.
Però era già partito avvelenato da subito.
Mah, gli artisti possono fare opere grandiose, ma continuano ad essere pesone, magari nemmeno delle migliori.
Però mi dispiace.

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