Ah, che nostalgia!

Tema di oggi è la nostalgia stessa.
Un interessante articolo di repubblica spiega come la nostalgia, secondo un recente studio compiuto nel Regno Unito, sia una grande risorsa e non necessariamente qualcosa di negativo.
Secondo il professor Constantine Sedikides, direttore del Centro di ricerca sull'identità personale dell'Università di Southampton, la motivazione sarebbe: "Le persone nostalgiche sono in realtà le più forti, perché capaci di rimettere insieme i pezzi del passato e fare della vita un percorso compatto".
Il segreto che sta dietro a tutto ciò è la spinta emozionale che molti nostalgici sarebbero capaci di canalizzare nelle azioni concrete, potendo contatre su un potentissimo alleato, uno stimolo ineguagliabile per raggiungere gli obiettivi.
Io sono un grande nostalgico, in effetti, anche se penso di vivere la mia nostalgia come una testimonianza di ciò che sono stato, con un certo affetto misto a disillusione, e questo mi permette di sapere meglio chi sono ora.
Una curiosità:
Il termine nostalgia deriva dal graco "nostos" (ritorno) e àlgos (dolore) ed è entrato nel vocabolario europeo solo nel XVII secolo grazie al medico svizzero Johannes Hofer. Era alle prese con una patologia diffusa tra i connazionali, costretti dall'arruolamento come truppe mercenarie: "nostalgia" era la designazione dotta del "dolore per la lontananza da casa", stato che talvolta portava i soldati alla morte.

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