Conoscere i propri libri

Ho sempre pensato che gli scrittori sapessero pressoché a memoria i loro libri, così come da bambino pensavo che i commentatori delle partite di calcio conoscessero a memoria i nomi ed i numeri dei giocatori di quasi tutte le squadre, e i più bravi tra loro erano quelli che ne conoscevano di più.
Perché l'equazione più sai più vali è sempre stata molto chiara nella mia testa.
Crescendo mi sono reso conto che probabilmente è chiaro solo per me. Un'ingenuità infantile che forse mi porto dietro da allora, anche per i libri. Anche se c'è qualcosa di vero. Dal basso della mia misera esperienza posso dire che mi è capitato di scrivere due volte lo stesso brano, perché mi ero dimenticato di averlo già scritto. Perché era una cosa che pensavo sul serio, evidentemente. Però quando inizi a lavorarci su, come nel caso di Note nate libere, e devi leggere e rileggere, poi rileggere le bozze corrette, poi sistemare, poi magari farci qualche altro lavoro sopra, come nel mio caso la trasposizione teatrale, allora sì che lo impari davvero. Lo sai quasi a memoria. I dialoghi, da accorciare qua e là, le descrizioni da sistemare, un dialogo troppo lungo o troppo difficile per essere esposto dal vivo. Un lavoro monumentale. Qual è il messaggio? Nessuno, a dire il vero, nessuna morale, solo che riguardo la scrittura creativa pura, ci si può tranquillamente dimenticare di aver scritto un certo brano, ma quando si fanno i conti con la realtà, con le correzioni, con le revisioni, con il lavoro che va oltra la creazione libera, tutto cambia.
E allora si prova il piacere di imparare a memoria una propria opera. Si diventa fan di sé stessi.
I primi.
E a volte, tristemente, gli unici!

Commenti

Anonimo ha detto…
...a me invece è successo esattamente il contrario! Mi spiego meglio: alcuni amici e conoscenti che hanno acquistato e letto il mio libro di poesie "Scrigni, segreti, passioni" (ALTROMONDO EDITORE) mi hanno piacevolmente stupita parlandomi di questa o quella poesia in esso contenuta o, addirittura, citandomi per sms interi passaggi che hanno sentito particolarmente vicini alla loro sensibilità o al loro stato d'animo. Ecco, la cosa di cui mi sono stupita (oltre al fatto che, dopo averlo comprato, hanno fatto l'ulteriore sforzo di leggerlo!!!) è stata che io, in tutta sincerità, non ricordavo assolutamente con cosi' tanta precisione i passaggi o le parole che mi stavano citando! Potrà sembrare incredibile ma io, il mio libro di poesie, non l'ho ancora letto! che vergogna! Il fatto è che, le poesie, le ho lette cosi' tante volte... sia scritte a mano sui foglietti in cui me le annotavo e le correggevo e rivedevo, ma anche a pc: riscritte, salvate, corrette e riste... cosi' tante volte che c'e' stato un periodo in cui le rileggevo talmente tante volte che mi sembrava fossero le poesie a leggere me! ...frammenti di frasi, schegge di parole che mi vorticavano in testa! Cosi', dopo l'uscita del mio libro, mi sono presa una pausa dalle mie poesie e ora, almeno per un po', mi dedico alla lettura di romanzi di qualche scrittore emergente (destinato a diventare famoso...). Quando sarà il momento, leggerò il mio libro tutto d'un fiato, dalla prima all'ultima pagina, ...e sarà un modo per amare di più le mie poesie, sperando di riscoprire in loro ancora qualcosa di speciale e di provare sensazioni vive e vibranti, come nei momenti in cui le ho scritte.

Post più popolari