"Il divino", personaggio autentico.

Qualche tempo fa vidi un servizio in televisione che si era occupato di Tarzan, detto poi il Divino. Un personaggio ideale per uno dei miei romanzi, e non è detto che non vi possa attingere un domani.
Una persona di quelle che stimo molto, che mi incuriosiscono e mi attraggono. Una persone che, pur vivendo in questo mondo, è lì in bilico, con un piede dentro ed uno fuori. Vive sul mare, a contatto con il mare, e non può stare senza vederelo.
Ma neanche il mare dei caraibi, quello da sogno. Un mare qualsiasi, purché sia mare. Vive a Ostia, in provincia di Roma. Sua sorella l'ha invitato a casa sua per una notte, e lui non ha resistito, ha dormito senz svestirsi, non è andato in bagno, e al mattino è come fuggito, scappato fuori da quelle mura che lo tenevano prigioniero, perché gi mancava l'aria, gli mancava il mare.
Un randagio, che quando l'hanno ritrovato, al giornalista del programma e alla sorella ha dedicato, così su due piedi, una poesia.
Un randagio poeta, in simbiosi con il mare, ma anche con gli uomini. Con quelli veri, per lo meno.

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