Il blocco dei Tir

Che bellezza.
Non so in altre pati d'Italia come sia stata vissuta, ma qui dove abto io, in Provincia di Varese e non troppo distante dalla Svizzera, è stato un delirio.
In queste occasioni come non mai ci si rende conto di come le uniche battaglie possibili per ottenere qualcosa sono battaglie di poveri contro poveri. La protesta dei camionisti, per quanto possa essere o meno legittima, ha avuto una ripercussione enorme sulla quotidianità di gente che non c'entra nulla, che ha solo bisogno di andare al lavoro.
Altri poveracci, insomma. La gente che volevano scuotere non è stata minimamente intaccata dai disagi causati da questa manovra.
Lo sciopero è in effetti l'unica grande arma che hanno in mano i lavoratori che chiedono un miglioramento delle loro condizioni, ma il loro segno di protesta, che ideologicamente dovrebbe arrecare un danno diretto e immediato al potere sopra di essi, in modo da attirare l'attenzione su di un problema e richiederne la sua soluzione, oppure per richiedere condizioni migliori, in realtà non solo non va direttamente a disurbare i destinatari nell'immediato, ma neppure - anzi ancora meno - nel medio periodo.
Che cosa è successo durante la recente protesta?
I benzinai hanno finito tutti la benzina nei serbatoi, sicuramente non prima di avere applicato un ritocchino ai prezzi, perché figuriamoci se non hanno approfittato dell'occasione. Io sono convinto che la maggior parte delle persone che fanno il pieno una volta l'anno siano usciti proprio in quei giorni, che la paura di poter rimanere all'asciutto per mesi ha ossessionato tutti quanti.
Io tornavo dalla svizzera mercoledì 12, alle 17:30 circa, e ci ho messo circa due ore ad arrivare in Italia, dato che da tutto il nord arrivavano a frotte per fare il pieno. Gente che veniva da Milano, Bergamo, Vercelli. Solo per fare benzina e poi tornare a casa. Una follia.
Ma sotto le pompe di benzina non ci sono delle cisterne? Quanto sono grandi? È possibile che in due giorni si siano esauriti tutti i pozzi di tutti i distributori?
Consumiamo DAVVERO così tanta benzina? Se è così è molto preoccupante, per la prima volta mi sono ritrovato a pensare a quanto sia immenso il consumo di carburante nelle nostre zone, e di conseguenza in tutto il mondo civilizzato, perché non credo che Varese consumi più di Amsterdam o istambul o Dublino.
Impressionante. Ma è davvero così difficile passare a carburanti alternativi?
I supermercati avevano gli scaffali vuoti, anche qui probabilmente cavalcando l'onda, con parcheggi pieni di macchine e orde di gente pronte a fare razzia dei generi alimentari come per un imminente conflitto atomico.
E adesso?
Prezzi dei generi alimentari freschi aumentati vertiginosamente.
Il potere del trasporto su gomma non è minimamente stato intaccato, per cui alla prossima protesta siamo da capo, centri commerciali svuotati e pompe di benzina asciutte.
In questi casi ho sempre una sorta di dissidio interiore, perché se da un lato sono solidale con una protesta di lavoratori, dall'altra come cittadino e utente non posso non pensare a come sia ridicolo che una sola categoria di lavoratori possa danneggiare così pesantemente la vita dell'intera comunità.
E il problema è che molto probabilmente questo vale per tutte le categorie. Ad esempio, la settimana scorsa c'è stato lo sciopero degli anestesisti, con gente in lista d'attesa da mesi per un'operazione che è stata finalmente convocata, a cui è stato assegnato un letto per l'intervento e che è stata mandata a casa per l'assenza dell'anesesista. Ma scherziamo?! Con tutti i problemi di dover affrontare un intervento, come avvisare il posto di lavoro, allertare parenti e amici, chiedere favori qua e là ti po "mi prendi il bambino all'asilo", "mi tieni il gatto", "mi innaffi le piante"? Uno quando si assenta per un intervento si deve organizzare.
Per cui il mio dissidio da cittadino mi porta a pensare che lo sciopero non sia più così tanto giusto, soprattutto quando a pagarne le conseguenze più pesanti sono soltanto i cittadini.
Per i trasporti io penso che da anni avrebbero dovuto addestrare anche solo un minimo alcune persone magari della protezione civile, o anche dell'esercito, e in caso di sciopero generale far vedere alla categoria in questione che la città non si paralizza, che non sono così tanto indispensabili. Il potere che ha in mano questa gente è troppo elevato per poterglielo lascare senza avere una soluzioine di ripiego, quello che si chiama un backup.
Voglio dire, in Italia come nel mondo esistono mercenari di tutte le categorie, basterebbe organizzarsi un minimo per sopperire alle manchevolezze che qualsiasi sciopero potrebbe causare.
Ma devo andare io a proporlo?

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