Scarpe da Corsa - Valutazione personale

Apro una parentesi sulle scarpe da corsa, portando la mia personalissima esperienza, che magari potrebbe essere utile a qualcuno.
Attualmente indosso delle Mizuno Wave Rider 10, che costano un occhio in Europa ma io le acquistai negli USA durante un viaggio di lavoro a Giugno e le pagai meno della metà (costano circa 150 EUR, e io le pagai 80 $). Le Mizuno a mio avviso sono le migliori scarpe da corsa in assoluto, fino dal primo istante in cui le indossi ti sembra di avere indossato un paio di vecchie pantofole, quelle che indossi la sera a casa, che si sono da tempo abituate ai tuoi piedi, e che magari ne custodiscono gelosamente l'odore (di questo si potrebbe fare a meno ma anche i materiali più tecnici non affrontano la problematica).
Se posso quindi acquisto Mizuno, ma come sopra accennato l’elevato costo spesso mi fa optare per qualcosa d’altro. Inoltre mi piace sperimentare le varie marche disponibili, per cui ne ho avute diverse. Le Mizuno hanno un solo piccolo inconveniente per quanto riguarda il fuoristrada: la forma della suola nella parte posteriore, diciamo il “tacco”, è sagomata in modo da avere un buco al centro del tacco. Questo è fatto per rendere la suola meno pesante a parità di ammortizzamento. Il problema è che se la usi nei boschi, come faccio spesso io, al rientro ti ritrovi questa fessura piena di ricci di castagne schiacciati, e vi assicuro che toglierli non è proprio facile, soprattutto senza l’ausilio di utensili. Inoltre la caratteristica principale che la rende così morbida da subito è il tipo di miscela utilizzata per la suola, che però è forse troppo morbida, nel senso che a mio avviso si consuma molto più in fretta di altre scarpe, per cui mi durano meno dei canonici 6 mesi di media.
Per cui, Mizuno comodissime, ma costose e durano poco. In pratica le compro solo se vado negli USA (o se ci va qualche amico), o se trovo offertone paura (cosa alquanto rara, le offerte di norma sono su materiale dove la dicitura “running” è una forzatura grossolana).
Nike, non male, anche i prezzi sono un po’ scesi. Però mi è rimasta addosso una diffidenza di fondo nei confronti di tutta l’azienda, per le varie vicende di sfruttamento di lavoro minorile e simili di qualche anno fa, che in realtà non sono mai state smentite dall’azienda.
Adidas, ottime le versioni cushoning per l’ammortizzamento, la suola è un po’ alta e stretta rispetto alle altre, e ci si deve abituare. La prima volta che acquistai Adidas (Supernova Cushoning) continuavano a piegarmisi le caviglie quando mi appoggiavo su delle discontinuità. C’è da dire che se ci si abitua le caviglie sono più forti, però su sterrato e bosco bisogna prestare un po’ più di attenzione.
NewBalance: ottime scarpe, tra l’altro tra le poche ad avere la doppia misura (lunghezza e larghezza). Il problema è che anche nei negozi specializzati è difficile trovare misure in larghezza diverse dalla media, e la media NewBalance è molto più larga della misura standard in larghezza di altre marche, soprattutto davanti, per cui a me balla un po’ il piede dentro e non sono comodo per nulla. Poi hanno una forma troppo bombata davanti, sembrano scarpe correttive, e anche l’occhio vuole la sua parte, o no?!
Brooks, buone scarpe anche se un po’ larghine davanti. Io in effetti ho il piede piuttosto magro, però non ho mai avuto problemi con le scarpe da running. E anche in questo caso non sono molto belle esteticamente.
Diadora, sono fermo al modello D280, subito prima dell’uscita delle Mytos Axeler, con la struttura basculante che in teoria dovrebbe farti guadagnare tot cm ogni passo. Il che non mi sembra granché, e potrebbe essere potenzialmente rischioso per articolazioni e tendini, soprattutto finché il prodotto non viene perfezionato. Comunque le D280 non erano male, solo che il piede ci ha messo un po’ ad abituarsi (l’opposto delle Mizuno, appunto).
Asics, mai avute, ne ho recentissimamente acquistato un paio per il mio compleanno. Sono della Gel Cumulus VIII (erano in offerta dato che sono appena uscite le Cumulus IX, uno quando può risparmia). Non le ho ancora usate, vi farò sapere.
Mancano all’appello le Saucony e le Spira. Le spira non le proverò mai, perché non mi ispira (scusate il gioco di parole) l’idea di avere una molla nel tacco per correre più veloce o per ammortizzare di più; sinceramente mi fa un po’ paura. Mi sembra di essere Paperinik con le scarpe con la molla per procedere a balzelli, doing doing doing. Mah! Non a caso non sono ancora state omologate per competizioni ufficiali.
Le Saucony non le ho trovate per ora da nessuno dei miei rivenditori di zona fidati, non è una scelta mia non averle provate.
Sulla rivista Correre, la bibbia di chi corre, ci sono anche altre marche che però non ho mai visto in nessun negozio specializzato: Fila, Puma e Reebok. Di Reebok si trova qualcosa nei grandi magazzini, magari con la dicitura Running sulla scatola, ma sono modelli che hanno solo la forma della scarpa da corsa, o forse lo erano negli anni ’80, quando non vi era tutta l’attenzione di oggi all’ammortizzamento e alla protezione di articolazioni, ossa e tendini.
Un’ultima nota: molte persone si avvicinano alla corsa pensando di usare un paio di scarpe qualsiasi. Attenzione, personalmente reputo fondamentale che la scarpa di allenamento sia molto ammortizzante, soprattutto per atleti dai 30 anni in su e dai 70 kg in su, che non sono molti ma lo diventano se paragonati ai pesi piuma di un top runner alto 1 m e 50 cm.
Per una scarpa tale è necessario spendere circa 100 EUR, non si scappa, a meno di trovare qualche offerta in grandi magazzini, ma in questo caso bisogna essere in grado di scegliere.
Almeno all’inizio consiglio un negozio specializzato con una persona competente che possa consigliarvi.
A tal proposito, provate a passare da MAX PROJECT Via Ceppine 10 21049 TRADATE (VA) 0331/814746. Lì c'è un mio amico (Paolo che saluto), che vi guarda le scarpe vecchie e giudica se avete bisogno di una calzatura correttiva o meno, o di una stabilizzante o maggiormente ammortizzante.
Per l'odore non preoccupatevi, è abituato.

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